Sistema di gioco di base: 1-4-3-3:
Sistema di gioco fase di possesso :1-2-3-2-3
Sistema di gioco in fase di non possesso: 1-5-4-1
Costruzione
L’azione del porto ha inizio dal portiere (Diogo Costa) che, con molta sicurezza e precisione, passa la palla ad uno dei due difensori centrali (Bednarek e Perez). Questi due hanno molte opzioni di passaggio per proseguire l’azione, e ogni decisione è cruciale per lo sviluppo del gioco. Le opzioni sono due: andare per zone più “esterne” occupate dai due terzini (Sanusi e Alberto Boia), che sono pronti a ricevere la palla e ad attaccare le fasce, o andare per via centrale, dove si trova il centrocampista centrale (Varela), il quale, con la sua visione di gioco, può orchestrare al meglio le giocate e cercare spazi tra le linee avversarie per creare occasioni da gol. La scelta tra queste due possibilità dipende non solo dalla posizione attuale dei giocatori, ma anche dalla lettura del gioco e dalla strategia adottata dall’allenatore in quel momento specifico.

I due difensori centrali, quando Varela è impossibilitato a ricevere palla, passano la palla alle due mezze ali (Veiga e Froholdt), i quali si dimostrano molto bravi ad abbassarsi e a farsi trovare sempre pronti quando i compagni si trovano in difficoltà. Questi movimenti non solo aiutano a mantenere il possesso, ma anche a creare spazi in fase di costruzione del gioco, rendendo la manovra più fluida e dinamica. In alcuni casi, il portiere non passa la palla ai due centrali, ma decide di fare un passaggio diretto ai due terzini. Questo lo fa per velocizzare la manovra e creare una situazione di superiorità numerica, favorendo così un’immediata avanzata verso l’attacco e sfruttando l’ampiezza del campo per allargare la difesa avversaria.
Sviluppo
La seconda fase dell’azione della squadra di Farioli si concretizza soprattutto per vie esterne, occupate dai due terzini, aiutati e sostenuti dai due esterni d’attacco (Sainz e William).


Sia Sainz sia Williams possono diventare un problema per gli avversari, perché grazie alla loro abilità nell’1×1 possono creare delle situazioni pericolose che mettono a rischio la difesa nemica. La loro velocità e tecnica individuale consentono di superare i marcatori diretti, lasciando spazio ai compagni per inserirsi in area. Altri due calciatori pericolosi in questa fase sono le due mezze ali, che possiedono una grande capacità di inserimento e sanno leggere bene le azioni offensive. La squadra portoghese sfrutta questa capacità delle due mezze ali molto spesso, tanto che vengono serviti direttamente dai due difensori centrali con lanci lunghi e corti, creando così opportunità di gol inaspettate. Questo approccio strategico rende la squadra altamente imprevedibile, capace di colpire con rapidità e sfruttare ogni errore dell’avversario.

Finalizzazione
Il Porto conclude la propria azione tramite tiri in porta e tramite cross effettuati dagli esterni, che rappresentano due degli aspetti più dinamici del loro gioco offensivo. I giocatori che hanno la dote del tiro sono soprattutto le due mezze ali, che sono in grado di creare opportunità da diverse posizioni sul campo e sorprendere le difese avversarie con la loro abilità e visione di gioco. Per la squadra del tecnico Farioli, sono fondamentali anche i cross, perché in area di rigore è presente un giocatore alto e fisico come Luuk de Jong, il quale ha dimostrato di saper trasformare anche i passaggi più difficili in gol. Questa strategia di gioco non solo aumenta le possibilità di segnare, ma permette anche di sfruttare al meglio le capacità individuali dei giocatori, creando un attacco versatile e imprevedibile che mette in difficoltà le squadre avversarie.


Fase di non possesso
Farioli per la sua nuova squadra sceglie un 4-5-1, un sistema molto compatto e coperto che rende difficile trovare gli spazi, costringendo gli avversari a una continua ricerca di opportunità per attaccare. Questo schema tattico permette di avere una solida fase difensiva, con un centrocampo in grado di sostenere i difensori e al contempo di ripartire in contropiede. I giocatori che variano la loro posizione rispetto al sistema di base sono: il centrocampista centrale, che si abbassa affianco ai due difensori centrali per creare una linea più solida, e i due esterni d’attacco, che arretrano la loro posizione a livello delle due mezze ali, offrendo così supporto nella fase difensiva e contribuendo al possesso palla. Questo approccio rende la squadra difficile da affrontare, poiché non solo blinda la difesa ma crea anche opportunità di ripartenza grazie alla rapidità con cui i giocatori possono risalire il campo.

Conclusione
L’approccio tattico del Porto sotto la guida di Farioli si distingue per la sua versatilità e per l’accento sulla fluidità del gioco. L’adozione del sistema 1-4-3-3 in fase di possesso permette alla squadra di esprimere il proprio potenziale offensivo, coinvolgendo un ampio numero di giocatori nella costruzione e nell’attacco. Le mezze ali e i terzini giocano ruoli fondamentali, creando spazi e opportunità, mentre l’abilità nel passaggio e la disponibilità a ricevere palla caratterizzano la fase di costruzione del gioco.
In fase di non possesso, la scelta di un 4-5-1 compatto dimostra l’intelligenza tattica dell’allenatore, offrendo solidità difensiva e la possibilità di fulminei contropiedi. Questa duplice dimensione consente al Porto di adattarsi rapidamente agli sviluppi della partita, rendendo la squadra difficile da prevedere per gli avversari. Grazie a una combinazione di abilità individuali e strategia collettiva, il Porto di Farioli non solo ambisce a dominare il gioco offensivo, ma si configura anche come una banda combattiva e ben organizzata in difesa, promettendo emozioni nei prossimi incontri.
Samuele Giuliano (Match Analyst)
